I gruppi di auto-mutuo-aiuto (AMA) nascono spontaneamente per esigenza di un gruppo di persone, spesso accomunate dall’appartenenza ad una organizzazione (es. associazione sociale, sportiva, di servizi onlus). Possiedono come bisogno comune la discussione di un problema, l’analisi dello stesso, la possibilità di affrontarlo assieme agli altri, il bisogno di vicinanza. Sono formule gruppali caratteristiche di chi per esigenza o per bisogno ritiene che la condivisione e la vicinanza di chi ha lo stesso problema possa essere d’aiuto. La conoscenza, lo scambio di informazioni e l’aiuto reciproco, sia concreto che psicologico, viene ad essere il punto d’incontro fondamentale che motiva la persona a prenderne parte.
Sono gruppi che apparentemente sembrano di facile conduzione e mantenimento, ma come tutte le formule umane spesso tendono ad implodere su se stesse per una forte sensazione d’impotenza, per la mancanza di coordinamento o di una attenta supervisione.
Proprio la loro principale peculiarità, cioè il cercare sostegno fra gli stessi membri d’appartenenza, rappresentanti sia di bisogni che di risorse, rende difficoltosa la vita dello stesso gruppo col rischio della separazione e della morte dello stesso. L’intervento psicologico aiuta la gestione delle dinamiche interne che possono essere d’ostacolo per il raggiungimento degli obiettivi preposti.
L’intervento professionale in questo caso non si pone come organizzatore d’esperienza non interferente con la natura del gruppo, ma come elemento d’unione dello stesso. La funzione psicologica sarà facilitatrice per l’introduzione di nuovi elementi che favoriranno gli aspetti di forma piuttosto che quelli di contenuto.
Inoltre, la funzione psicologica, può fungere da collegamento con altri organismi di tipo istituzionale sia formali che informali.